Come riconoscerli: si tratta dei “pidocchi delle piante”, minuscoli insetti (lunghi 1 mm) di colore verde, giallo o nero, con o senza ali, che colonizzano i germogli delle piante (l’apice e le foglioline), dove i tessuti sono più teneri. A volte, in presenza di afidi sulle parti terminali, si notano alcune formiche che corrono sui rametti (soprattutto delle aromatiche legnose, come salvia, lavanda e rosmarino) fino a raggiungere gli afidi, delle cui secrezioni zuccherine le formiche si nutrono. Gli afidi non amano particolarmente l’aroma intenso delle piante aromatiche ma talvolta possono insediarsi sulle perenni legnose, ma anche sul basilico, sul finocchio selvatico e sul prezzemolo.

Quali danni provocano: gli afidi sono insetti che si nutrono della linfa delle piante, che assorbono pungendo i tessuti e risucchiandola. Un attacco massiccio debilita le piante erbacee, ma soprattutto nuoce ai tessuti teneri delle foglioline, che non riescono a svilupparsi, si accartocciano e si seccano, bloccando la crescita dell’aromatica e impedendo di utilizzare le foglie. Il via vai delle formiche, anche se non nuoce direttamente alle piante, risulta però piuttosto antipatico a vedersi.

Quando si manifestano: questi insetti sono favoriti da temperature miti e da ambienti piuttosto secchi; quindi spesso il clima primaverile e quello autunnale rappresentano la situazione ideale per il loro sviluppo. Le infestazioni in genere si riducono o scompaiono nei periodi di grande caldo estivo e a seguito di piogge molto insistenti e abbondanti.

Gli eco-rimedi: gli afidi sono piuttosto facili da debellare se vengono colpiti all’inizio della formazione della colonia, quando sono presenti in un numero limitato di esemplari. Oltre a favorire la presenza di insetti antagonisti, come le coccinelle (sia gli adulti sia le loro larve sono in grado di divorare ciascuno centinaia di afidi ogni giorno) e a recidere i rametti più colpiti, se sono ancora pochi, sono efficaci i trattamenti con piretro naturale, da somministrare ogni 7-10 giorni fino alla scomparsa dell’infestazione.